Non solo prodotti tipici. L'estate è lontana, l'inverno alle porte e c'è bisogno di qualcosa di confortante da accompagnare alle prime serate brumose e i caldi foliage di ottobre.
Il week end del 5, 6, 7 dicembre 2025, in piazza Anfiteatro, saranno tre giorni golosi per grandi e piccoli.
Il cioccolato. Cristoforo Colombo non lo apprezzo molto, Cortez lo portò in Spagna, i monaci spagnoli esperti in misture e bevande sostituirono il peperoncino con la vaniglia, Caterina de' Medici lo diffuse a corte ed Elisa Baciocchi non poteva più farne a meno.
Il cacao in Toscana arrivò dapprima alla corte dei Medici. Dalla passione di Cosimo I per i gelsomini nacque la cioccolata al gelsomino, primo esperimento di ingegneria botanico-culinaria gelosamente custodita e degustata esclusivamente alla corte granducale. Un vero e proprio segreto di Stato, insieme ad altre ricette a base di cacao custodite nella cassaforte della Fonderia.
Nonostante la segretezza intorno alla mitica bevanda, essa approdò presso la nobiltà lucchese grazie a un nutrito scambio epistolare in cui Francesco Redi la svelò ad Antonio Vallisneri e infine, per merito del commerciante di Firenze Francesco d'Antonio Carletti, che nei suoi appunti di viaggio ne aveva parlato come di una bevanda che "piace e giova assai, e quasi non vi parrà di stare un giorno senza…", fu infine concesso ai patrizi Maionchi, mercanti lucchesi, la diffusione dei così detti "semi delle Americhe".
Ancora oggi in Toscana è il regno di numerose aziende che tutt’oggi lavorano il cacao con grande professionalità, offrendo prodotti di altissima qualità noti e famosi in tutto il mondo. La passione per questo prelibato alimento ha fatto nascere addirittura un vero e proprio “distretto”, un'area conosciuta come “Chocolate Valley” dove si concentrano i più grandi artigiani e maestri cioccolatieri, nonché le botteghe e le aziende più prestigiose.
